Casta Diva
“Il mio nome è Anna Maria Cecilia Sofia Kalos, ma tutti mi conoscono come Maria Callas.”
La Parigi del lusso fa da sfondo alle vicende di una regina triste, colei che ha segnato la storia della lirica dello scorso secolo. E’ il 19 dicembre del 1958 e sta per andare in scena, nella splendida cornice dell’Opera Garnier, un evento mondano a cui tutti vogliono assistere. Nel pubblico ci sono Charlie Chaplin, Brigitte Bardot, i duchi di Windsor e l’allora presidente della repubblica francese. Tutti vogliono ascoltare quella voce, vedere quella cantante venerata in tutto il globo.
Dopo tanti anni di carriera, Maria non aveva mai cantato all’Operà. Sta quindi realizzando un sogno. Quella città scintillante che l’aveva sempre affascinata sin da bambina, è li, ai suoi piedi, in attesa e pronta ad essere ammaliata dalla sua voce. L’orchestra attacca le prime note di Casta Diva, il suo cavallo di battaglia.
Tant’è grande il successo di quella sera, che il camerino si riempie di fiori ed ammiratori. Tra questi, c’è Aristotele Onassis, magnate greco e famoso collezionista di donne celebri. Tra loro scoppierà un amore travolgente, ma anche drammatico. Maria era sposata, ma presa da questa storia, lascia il marito e scappa con Aristo, come amava chiamarlo lei. Onassis però la tradisce, la umilia, ma lei rimarrà sempre affascinata ed in balia di questo spietato uomo, accontentandosi dei momenti di accesa passione quando, di ritorno dai rispettivi lavori in giro per il mondo, si ritrovavano a Parigi. I due ebbero anche un figlio, Omero, il quale però muore poche ore dopo la nascita. La perdita del bambino, per quanto dolorosa, li riavvicina temporaneamente e Maria, appena trentaseienne, spera fortemente nel matrimonio ed in un lieto fine. Mentre era a Milano, durante la registrazione di alcuni brani, riceve la tragica notizia solo tramite un giornale: Aristotele Onassis sposerà la vedova Kennedy. Distrutta dal dolore, rifiuterà per sempre di rivederlo, anche quando lui tornerà a chiedere il perdono alla sua porta. Si ritira per un pò dalle scene, cerca di elaborare il suo dolore. Poi, prova a tornare in tournée, intraprende nuove relazioni, come quella con Pasolini, che le darà il colpo di grazia perchè si rivela un amore platonico data l’omosessualità del regista. Sarà però la morte di Onassis, nel 1975, a segnare definitivamente il suo declino. Resta sola nelle stanze del suo appartamento parigino, con i soli domestici ed i suoi due cani ciechi a farle compagnia. Si aggira raramente per le strade del quartiere come un fantasma, nessuno la riconosce più. Una tremenda insonnia cronica la porta ad indebolirsi, aggravata poi dagli psicofarmaci che assumeva.
Nel 1977, a soli 53 anni, Maria Callas muore. Le sue ultime volontà saranno quelle di essere cremata e sparsa nel mare Egeo, nelle acque che bagnano la sua Grecia.
“Fate ciò che vi dico quando morirò, così potrò riabbracciare Aristo… ed il mare.”
Nelle onde che si infrangono e nel vento che soffia, è li che riposa la divina.